Fiori&Bollicine
Apr 14th, 2011 by Uvetta
Mi sarebbe piaciuto tornare dal Vinitaly e mettermi a scrivere un dettagliato resoconto della giornata, magari anche con un taglio poetico, sul viaggio attraverso la pianura padana in piena fioritura primaverile, assolata nella luce del mattino; oppure con piglio giornalistico, facendone la cronaca di una giornata di degustazione e interviste, tecniche e professionali. Sarò trasversale invece, snocciolando di tanto in tanto una foto e un abbinamento a qualche vino che mi abbia veramente colpito, anche e soprattutto perchè il tempo come al solito è stato tiranno e pubblicare adesso un resoconto sul Vinitaly, a tre giorni dalla fine dell’evento è qualcosa che al giono d’oggi, con la velocità dei mezzi informatici, risulterebbe vecchio e superato anche appena uscito :)
Questa ricetta l’ho rubata alla mia amica Sabina, fitoterapista, responsabile delle visite didattiche in una azienda agricola nel biellese, esperta di cosmesi e alimentazione naturale, una miniera d’oro di sapere e consapevolezza, la quale ai fornelli per sua stessa ammissione è la negazione più pura della cucina. Ciononostante questo suo antipastino è una splendida idea per il menù di Pasqua, di semplice realizzazione e grande effetto. In abbinamento raccomando senz’altro quella che non esito a definire la miglior bollicina assaggiata al Vinitaly, cioè il Talento Blanc de Blancs di Arunda, metodo classico altoatesino da uve Chardonnay che davvero stupisce per eleganza, complessità e persistenza. Un vino sottile, di estrema completezza, dai profumi nitidi di erbe di montagna, fiori bianchi e frutta candita, delicatezze che al palato si trasformano in una nebbia appena pungente, calda avvolgenza, con un finale vigoroso e lunghissimo. Peccato che allo stand la signorina che ci versa il flute non sappia rispondere alle mie domande su vinificazione ed elaborazione del vino, e se la cavi indicando con il dito la persona a cui dovrei chiedere, senza nemmeno sprecarsi a far notare al soggetto in questione, impegnato a versare altre schiere di calici, che io gli vorrei parlare. Che fare? mi immedesimo nel difficile momento di caos e fretta generato dalla situazione (stand affollato di visitatori d’ogni specie, la domenica clou, in orario di ressa) e con molta, molta magnanimità perdono l’incompetenza comunicativa, lasciando -anzi abbandonando- il mio biglietto da visita nelle esili mani della signorina, senza una parola di spiegazione o presentazione. Conoscevo già l’azienda e quel flute mi ha detto davvero moltissimo in termini di qualità e finezza.
Tomini ai fiori di campo
Ingredienti
1 rotolo di tomino fresco (anche di capra in mancanza di quello vaccino)
sale alle erbe
fiori spontanei (margherite, primule, tarassaco)
olio extra vergine d’oliva
Uscire a raccogliere in un prato i fiori spontanei. Se ne siete conoscitori potete spaziare molto più di quel che ho fatto io, è proprio la stagione in cui si trova di tutto. Abbiate cura di raccogliere un po’ lontano da strade trafficate, mi raccomando. Una volta a casa, si possono lavare i fiori molto gentilmente bagnandoli appena in una ciotola d’acqua fresca. Tagliare il tomino a fette alte circa un dito, disporle in un piatto e condirle con sale aromatizzato alle erbe (il mio era di Emanuela con rosmarino, pepe verde e origano) e un filo d’olio extra vergine. Aggiungere i fiori e sbriciolare il tarassaco fra le mani. Suggerisco qualche grissino rubatà, per completare l’opera :)
Silvana, mi inviti a nozze, adoro i tomini, i fiori….le bollicine è meglio che le lasci perdere…mi inciucco all’istante :-D
Che spettacolo e che connubio favoloso!