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Questa bellissima -e buonissima- ricetta viene da una raccolta di piccoli capolavori finger food curata dalla Duca di Salaparuta con i Jeunes Restaurateurs d’Europe, e pubblicata nell’intento di valorizzare la cucina siciliana e il cibo di strada. In pratica la Duca ha radunato a Marsala, presso le Cantine Florio, una squadra di chefs da tutta Italia, invitandoli a creare una loro ricetta utilizzando le materie prime offerte dall’eccellenza siciliana. La manifestazione si chiama Duca e Vucciria, si è tenuta qualcosa come un paio di anni fa e che io sappia avrebbe duvuto diventare itinerante, ma non so se poi ci sia stato un seguito. In ogni modo il libricino che raccoglie le ricette (tra cui il Pane con la Milza di Rocky Basile e gli Arancini di Riso di Angelo Di Stefano) è meraviglioso nel formato praticamente tascabile e nella cura fotografica dei piatti e dei loro ‘creatori’ ripresi all’interno delle Cantine Florio, in un bel contrasto tra la luce fresca del mattino e le bottiglie impolverate dello scaffale alle loro spalle. Il suddetto libro giaceva tra i miei depliants e appunti vari da chissà quanto tempo ma poi l’altro giorno l’ho rivisto qui e stavolta l’ho aperto sul serio.

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It finally happened!

Tempo fa chiesi a Twostella, regina dei piatti tradizionali piemontesi, di pubblicare la sua ricetta per il bunet. Lei prontamente la realizzò, con dovizia di particolari e suggerimenti. Io però nella mia imbranitudine la lessi, la copiaincollai nella to-do-list, e lì la lasciai, pervasa da un velo di malinconia e scontentezza perchè non avevo mai fatto il caramello, mai cotto nulla a bagnomaria, mai nemmeno scaravoltato un budino dalla sua forma in un piatto da portata senza che si rovinasse irrimediabilmente e impresentabilmente. Dunque un senso di impotenza culinaria prese possesso di me, e con rassegnazione posticipai a tempo indeterminato di provare la ricetta. Finchè però la richiesta di bunet in famiglia negli ultimi tempi si è andata facendo insostenibilmente pressante (leggi: maritino goloso).  Continue Reading »

Uvetta alla scoperta…

A Lucedio forse la cosa che sono stata più contenta di ‘incontrare’ è stato il burro 1889 delle Fattorie Fiandino che grazie a Sandra conosciamo già abbastanza bene, vero? Una meraviglia di cremosa avvolgenza, piacevolmente, appena salato :) E altrettanto buoni sono i loro formaggi tutti ottenuti da latte vaccino e con il solo utilizzo di caglio vegetale. Certamente un po’ per palati fini, ma la differenza di pannosità e gusto è ragguardevole, da ricercare e riprovare assolutamente. Non sapevo che Naturia ne fosse il distributore, e in effetti lo è diventato solo dallo scorso giugno, e soprattutto non sapevo che il responsabile commerciale di Fattorie Fiandino fosse Lelio Bottero, che è stato in buona parte responsabile del successo di Birra Baladin. Decisamente un personaggio da conoscere (uno che sul suo biglietto da visita mette una sua micro caricatura vestito da cowboy in sella a una mucca, e con una ruota di formaggio sotto il braccio ha sufficiente spirito critico e ironia da vendere, controcorrente rispetto a quanti invece ‘del settore’ si prendono un po’ troppo sul serio, no?)con cui in quattro parole ci siamo detti secondo me molto, compreso il fatto che virtualmente ci conoscevamo già.

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Capita così. Per quasi vent’anni, capita di sfogliare i cataloghi di un fornitore, e di saltare -per anni- a piè pari le pagine di una tenuta che produce riso di qualità, così, senza un motivo preciso, solo perchè non è tanto facile vendere riso in un’enoteca che non fa cucina. Il fornitore in questione è un professionista affermato e serio, che negli anni si trasforma volente o nolente in un vecchio amico, un collaboratore franco e schietto, uno che si guadagna la tua stima sul campo, con solerzia, presenza e discrezione, uno che non rompe mai le scatole ma si ingegna sempre alla ricerca di prodotti nuovi e all’avanguardia, uno che fa il lavoro per te, e poi parla, va alle fiere, organizza corsi, prende iniziative, ti regala una frigo vetrina, viene alle tue degustazioni, si dimentica di mandarti la merce e sbaglia spesso a scriverti i prezzi, ma in qualche modo è un amico al tuo fianco, professionalmente sempre all’altezza della situazione. Ma non lo vuoi provare il riso del Principato di Lucedio? nei cestini magari… No, no, il riso non lo voglio che poi è troppo caro e mi scade. Punto.

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Pochi giorni fa ho letto nella Cucina della Socia questa ricetta il cui nome, devo dire, ha fatto breccia prepotentemente tra i miei pensieri. Sono per la verità parecchie le torte ‘criminali’ di fronte alle quali mi sento cedevolmente vittima, ma questa aveva tanta tanta ricotta e, sostenuta dal fatto delle possibili varianti suggerite da Giò per sopperire a varie dimenticanze e lacune della mia dispensa, non ho avuto proprio scuse per non prepararla. :)

Va detto che la realizzazione è proprio semplice e anche se mi mancavano in casa le fruste elettriche (dimenticate nell’altra casa), un uovo e il cremor tartaro, ne sono venuta a capo ugualmente e il risultato è una confortante, soffice morbidezza inzuppevole, con una sfumatura delicata di limone, perfetta per una colazione semplice come pure per una classica tazza di tè delle cinque. La adotto come nuova torta basic, da impreziosire con uvetta e rhum, scagliette di cioccolato scuro, noci spezzettate, cannella e pinoli, ed ogni sorta di golosità. Grazie Socia!

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Il tempo in vacanza trascorre in modo completamente diverso. Arrivi e dopo un giorno ti sembra di essere arrivato da una settimana; a metà vacanze se ripensi al momento dell’arrivo ti sembra sia passato un secolo e che i giorni che ancora devono venire siano tantissimi; ora manca poco al rientro e ci sono cose per il viaggio che inevitabilmente bisogna rivedere o organizzare; è il momento in cui ti rendi conto che, quando sarai partito per il ritorno tutta la vacanza ti sembrerà passata in un battibaleno, e ogni cosa si tramuterà in un semplice bel ricordo. Questo mare bellissimo ad esempio, quello della foto quà sopra, è quello di Cala Brandinchi, vicino a Coda Cavallo. Una roba davvero spettacolare, l’unico posto al mondo credo, che nonostante la spiaggia organizzata e l’affollamento di fine agosto, resta capace di trasmettere un senso di pace e di libertà senza pari. Se vi capita andateci, la spesa del parcheggio val bene la meraviglia del tutt’intorno di acqua trasparente e sole. Continue Reading »

Vacanze in progress

Immagine by Giò Mondelli presa dalla rete

Recentemente le mie vacanze sono molto meno organizzate di un tempo, meno programmazione, meno definizione, meno prenotazioni. E incredibilmente fila tutto liscio lo stesso, cioè nonostante essere andati in agenzia viaggi a prenotare qualcosa come otto giorni prima di partire, abbiamo trovato posto dove volevamo e a un prezzo accettabile, dunque tutto bene. Il brutto sinceramente è stato arrivare fino al giorno della prenotazione senza poter immaginare, documentare, fantasticare sull’agognata vacanza; il fatto di non avere una meta stabilita, un posto preciso, e nemmeno un mezzo di trasporto tanto definito, mi ha messo addosso un po’ di senso di smarrimento e un velo di mesta rassegnazione per le ultime settimane. Domani però finalmente si parte! E si va in quella terra meravigliosa che è la Sardegna!!

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La santoreggia è una pianta aromatica che amo molto, specie in abbinamento alla carne. Una sacrosanta bistecca di manzo ai ferri con due rametti di santoreggia è spesso tra i miei desideri nutrizionali. Anni fa me ne parlò una mia cliente superappassionata di cucina, decantandomene la singolarità dei profumi e la versatilità di abbinamento, mi colpì tanto che al primo mercatino di primavera che mi capitò di vedere ne comprai due belle piante che tutt’ora vivono -manco a dirlo- nell’orto di papà :)

Botanicamente non la conosco molto, nel senso che le mie conoscenze di coltivazione e proprietà terapeutiche delle erbe aromatiche in generale sono piuttosto scarse, mi limito ad apprezzarne il profumo. Invece ho un’amica -Sabina- che in quanto a queste cose, e spingendosi fino alla fitoterapia, è un genio; magari un giorno faccio un post tutto su di lei e sulle sue tremila attività da toccasana vivente. Venendo alla ricetta invece, c’è da dire che il petto di pollo tagliato a bocconcini è entrato prepotentemente nella nostra vita da quando a tavola c’è anche Beatrice. Infatti cuoce in microonde in tre minuti ed è tra le più sbrigative pietanze che lei apprezzi, col suo bel filo d’olio e qualche verdurina. Per i ‘grandi’ invece lo cucino spesso col curry o fritto ma, for a change, ho provato un piacere estremo nell’aggiustarlo -che di per sè, diciamolo, ’sto pollo è abbastanza orrendo neutro - col profumo spontaneo e delicato della santoreggia. La mela verde aggiunge quella freschezza e succulenza che sennò al piatto mancherebbe, nonchè una stuzzicante croccantezza. Continue Reading »

Tarte Tatin ai Mirtilli

Da qualche settimana nell’orto di mio padre sono entrate in produzione le piante di mirtilli. Si deve essere particolarmente appassionato a questa coltivazione di recente, che fino a qualche anno fa gli mancava totalmente e ora mi sembra piuttosto esuberante. D’altra parte viviamo in una zona abbastanza vocata , so di gente che ne ha centinaia di piante e passa il periodo di fruttificazione a distribuire questi fruttini deliziosi a negozianti, baristi e pasticceri, amici di famiglia e quant’altro. Ora, dopo averne mangiato una discreta quantità tali e quali, visto il mio forte desiderio di ‘tartetatennare’ qualsiasi cosa ultimamente ho improvvisato questa tortina di frutta estiva facilissima da fare, anche quando le temperature non consentono una serena accensione del forno di casa, bastano appena venti minuti e si torna al fresco :)

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