Feed on
Posts
Comments

Ieri è scoppiata la primavera, così, di botto…al mattino pioveva un diluvio e al pomeriggio il cielo si è fatto completamente azzurro, quasi blu e la luce non era la semplice luce del sole ma era la luce della bella stagione, della rinascita, dell’inverno definitivamente finito. Io ero in macchina con la mia piccola e  le ho spiegato di guardarsi attorno, di erba appena nata e gemme sugli alberi e fiori in boccio, le ho raccontato di cambi di luce e sole alto, aria tiepida e giornate più lunghe. Lei dal seggiolino posteriore sembrava annuire, lo sguardo verso il finestrino, il ciuccio in bocca e l’aria assorta come in grandi pensieri, più grandi dei miei. E su tutto questo l’autoradio che metteva in musica un frammento della nostra nuova vita insieme.

Continue Reading »

Nebbiolo Master 2010

Vivissime congratulazioni a Mario Bevione della Delegazione Ais di Torino che ieri presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi ha vinto il 7° Nebbiolo Master al termine di una bella gara. BRAVO! BRAVO! BRAVO!

Continue Reading »

Strudel di Sanremo

Sarà sciocco ma ci sono alcuni piatti che considero complicati da fare di default, per cui non li faccio. Lo strudel ad esempio… ma la pasta verrà bene? ma non sarebbe meglio la sfoglia? ma riuscirò a chiuderlo bene? e in forno poi se mi si smonta? Invece magia delle magie basta ispirarsi ad esempio  qui  per imparare e ottenere uno strudel classicone che sa proprio di strudel, che nonostante qualche erroraccio da testa di quiz sbadatona, perdonabile solo perchè l’ho cucinato in orario notturno (oh, per me dopo le 22 è proprio notte fonda) e con un occhio e un orecchio al festival, tralasciando qualche particolare tecnico migliorabile è venuto praticamente perfetto. Mi sono stupita di me stessa…e innamorata di lui

Continue Reading »

Pane al forno

Non più di qualche settimana fa è apparsa su vari giornali la notizia secondo la quale nella sola Milano verrebbero buttati ogni giorno qualcosa come 180 quintali di pane raffermo, considerato vecchio e inutilizzabile. Devo dire che, da quando qualche anno fa ho smesso di considerarmi sempre a dieta e ho fatto pace col panettiere, io sono proprio una di quelle persone che il pane lo compra praticamente tutti i giorni, e che in più spera sempre di tornare ad avere presto un lievito madre nel frigo da accudire e impastare quotidianamente. Inevitabilmente il pane avanza. Spesso me ne vergogno proprio, abbiamo in casa un cassettone del pane che contiene vari tagli rinsecchiti, panini interi, pezzi di ciambelle, scaglie di pani scuri integrali e ai cereali. Abbiamo pane in freezer, si perchè nei casi limite, avendo preso troppo pane al mattino, la sera almeno mi ricordo di congelarlo per quelle rare occasioni in cui realizzo che non ce n’è abbastanza. A proposito devo dire che se il pane che si acquista è fatto bene, da un fornaio come si deve e con ingredienti di qualità, il pane congelato, scongelato nel microonde e passato in forno riacquista una edibilità più che decorosa. Mia mamma invece ad esempio, compra il pane e lo mantiene in un sacchetto, e il pane che si mangia è quello finchè non è finito; certamente così perde un po’…diventa un po’ molliccio (pensandoci, sarà per questo che cerco di comprarlo fresco ogni giorno?) ma di certo lei ne spreca molto meno di me. Altra cosa che fa la mamma e io no è grattugiare il pane secco, proprio a mano con la grattugia, lavoro che non ho mai sopportato. Però dopo anni di pigrizia assoluta in cui confesso di aver comprato il pangrattato dal panettiere, ora mi sono impegnata col tritatutto e viviamo con in casa un barattolone di pangrattato bello ruvido, un po’ grossolano ma buonissimo che uso spesso e volentieri per gratinare verdure in forno e impanare tutto l’impanabile. Fatta tutta questa premessa vengo alla ricettina della foto. Trattasi di pane al forno imparato dalla zia in Puglia, fantastico per l’aperitivo, come stuzzichino o come merenda salata, replicato spesso e volentieri a casa nostra, specie quando nessuno ma proprio nessuno si considera nemmeno lontanamente a dieta… perchè diciamolo che così condito si tratta proprio di una bomba calorica, però buonissima ;)

Questa ricetta partecipa all’iniziativa di Vale di Mangia e bevi

 

Continue Reading »

 A Natale tra i vari regali ci è arrivato un cestino di prodotti di Altromercato. Yuppie!! che bellezza, dal caffè al karkadè, dalla confettura di more alle gelatine di frutta, tutto buonissimo e profumatissimo e soprattutto, si sa, equo&solidale :) Bene, in mezzo ai vari pacchettini c’era anche questo budino al cacao, con cacao biologico della Repubblica Dominicana e zucchero di canna del Paraguay, che manco a dirlo mi ha fatto gola e ho voluto provare subito. Ora, io non compro un preparato in busta per budini almeno dall’adolescenza, e si sa che nessun purista e un po’ fissato con la cucina lo farebbe, ma questo ha dalla sua primo il fatto di essere bio e non proprio di origine industriale garantita, e secondo -devo dire- di essere risultato proprio buonino, aromatico il giusto, originale, non troppo dolce e non colloso come mi sarei aspettata. Continue Reading »

Per la verità questo piatto (che io adoro letteralmente, probabilmente influenzata da fattori personali che vanno al di là dell’amore per la buona tavola, va detto ) fa parte delle mie ‘tradizioni’ solamente da …mah….boh…più o meno un triennio, ecco. E devo dire che ha contribuito non poco a far nascere l’amore tra me e il mio maritino… infatti è stato lui a prepararmelo la prima volta e ad insegnarmi a cucinarlo, di volta in volta, un segreto ogni tanto, deliziandomi con la sua bravura ai fornelli (a proposito, ma il branzino al sale quando me lo rifai? :). Io le cime di rapa prima non le avevo mai mangiate, nè tantomeno cucinate, nè assolutamente mai pulite nè acquistate. Ora che ci ho familiarizzato devo dire che sono una verdura proprio notevole, che devo iniziare ad usare anche in altre preparazioni perchè sapore, rapidità di cottura e facilità di approvvigionamento stagionale me le fanno piacere a trecentosessanta gradi. Comunque, in questo piatto in particolare è la completezza gustativa a farla da padrona. Infatti la tendenza dolce delle orecchiette di grano duro, l’aromaticità e la tendenza amarognola della cima, la sapidità ma soprattutto la croccantezza del pane grattugiato e abbrustolito, uniti armoniosamente nell’abbraccio dell’olio extra vergine di oliva crudo, sono quanto di più totalmente appagante il palato possa conoscere.

Continue Reading »

Risotto alla pilota

 

Questa è la ricetta di famiglia del risotto così come lo si fa nelle grandi occasioni, come pranzi di Natale, feste del tutto eccezionali, apertura di vecchie bottiglie messe in cantina per feste di laurea e mai aperte, e cose così. La ricetta è di mio papà ed io ignoro quanto ci sia di veramente originale e quanto di aggiunto o semplificato da lui, so che negli anni mi è capitato di visionare altre versioni su libri di cucina e su internet, che mai ho realmente preso in considerazione, perchè per me il risotto alla pilota è quello che prepara mio papà e basta. Va detto che trovo questa preparazione estremamente moderna e attuale, soprattutto per l’uso abbondante di spezie. Ne avevo già parlato qui, a proposito di varietà e lavorazione del riso, ma questa che vedete nella foto è la mia vera prima volta del risotto alla pilota, nel senso che quest’anno l’onere e l’onore di prepararlo per Natale è toccato a me. Ammetto di aver avuto un po’ di tremarella, soprattutto per via della imponderabilità del giudizio di mio padre, che mi aspettavo a dir poco severo e logorroico, ma invece il suo responso è stato ‘ah però, Silvanina quando ci si mette…’ Continue Reading »

Facendo lo slalom tra pranzi di natale e cene degli auguri, con il negozio a pieno regime -orario praticamente continuato, io e il mio staff al gran completo (Jacopo responsabile di magazzino e Emanuela direttore commerciale- a entrambi un bel monumento farei e beh… a parte spalare la neve dal parcheggio ci siamo anche divertiti col packaging, no?), i nonni mobilitati a tenere la pupattola che mamma deve lavorare e papà pure, alla fine siamo arrivati alla sera del 24, vigilia delle vigilie da onorare a tutti i costi con la buona tavola e nessuno che avesse una mezza idea su come trovare il tempo per cucinare. Così, in pressochè totale e radicale rottura con le tradizioni (ma poi nemmeno troppo, visto che alla fine sempre di pesce si tratta), abbiamo nobilmente optato per il sushi take away di Ohashi, completo di insalata di tonno e avocado, temaki di gamberi e salmone, e sashimi a volontà…il tutto reso memorabile e festoso dalle bollicine di Egly-Ouriet, sempre intrise di elegantissima struttura e pienezza, con un chè di minimal ed evanescente jap fusion, e Beatrice che prima di aprire i regali si è mangiata la pastina col brodetto di nasello fresco. Uaaaaaa…….

Ristorante Giapponese Ohashi

Corso Regina Margherita, 167
10144 Torino (Piemonte), Italy
011 4732188

Uvetta ve lo consiglia !

 

 

 

AUGURI…

…BUON NATALE a tutti! e specialmente a tutti gli angioletti del mondo !!

« Newer Posts - Older Posts »