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Torta autumn-style

Sommiamo: la pioggia battente di questi giorni ed il conseguente clima praticamente autunnale, una cassetta di bellissime e buonissime mele golden che papy mi ha regalato qualche giorno fa, le otto e mezza della domenica mattina con placida rassegnazione al dato di fatto che il grigiore là fuori imperversa ed uscire anche per la più banale passeggiata è praticamente missione impossibile, aggiungiamo un flebile ricordo di una ricetta dolce dolce che volevamo provare e la conta degli ingredienti che dopo vari aggiustamenti più o meno torna. Otteniamo una torta in perfetto autumn-stlyle, molto liberamente tratta dal Cavoletto di Bruxelles.

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Lenny di Una Finestra di Fronte mi ha invitata a partecipare al meme musicale di questi giorni, che consiste nell’indicare cinque brani musicali che reputiamo siano la colonna sonora della nostra vita o comunque canzoni del cuore, quelle che ci emozionano sempre, che quando iniziano ci fanno alzare il volume della radio e anche cantare. E’ chiaro che di canzoni così per ognuno di noi ce ne sono ben più di cinque, senza considerare il fatto che alcune sono indubbiamente veri pilastri o grandi classici, e altre magari le ascoltiamo in un determinato periodo e poi ci passano di mente e ci ritornano come corsi e ricorsi della storia, almeno a me capita così… ecco qua dunque la mia hit parade così com’è in questo momento

“More than this” dei Roxy Music

“New Religion” dei Duran Duran (non tanto la versione di ‘Arena’ ma tutte le altre)

“Walk on the Wild Side” di Lou Reed

“Cade la pioggia” dei Negramaro con Jovanotti (in tema con questa primavera eh?)

“Just Feel Better” di Carlos Santana ft. Steven Tyler

Nel frattempo faccio un piccolo aggiornamento floreale sul giardino con azzeruolo&Co.

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Colazione una tantum

Una delle cose più belle da fare la domenica mattina o nei giorni di vacanza è mettersi a preparare la colazione come se si fosse al grand hotel, o molto meglio in qualche confortevole bed&breakfast in riva al mare o in una città d’arte. Prendersi quei venti minuti in più per fare la pastella e apparecchiare bene, mettere la frutta in tavola e preparare il tè, tirare fuori la marmellata fatta in casa e il burro fresco, il massimo se presto presto si è fatto anche la torta o il pane in forno. E’ qualcosa che faccio proprio di rado, ma i pancakes molto più di altre cose rappresentano per me quanto di più alternativo alla banale colazione di tutti i giorni, con un bimbesco valore aggiunto evocativo di grande famiglia affiatata (sarei indecisa tra una colazione di Arnold e la famiglia Bradford) di gran lunga più incisivo di qualsiasi spot mulino bianco.

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Partiamo dal work in progress. Questa foto qui è il cake prima di essere infornato, ricoperto di foglie di salvia intere che come è logico durante la lievitazione in forno si sono spostate qua e là, ma a parte questo l’esperimento mi è piaciuto, sia per il sapore sia perchè temevo che le foglie si sbruciacchiassero e invece no :-)

Il cake salato è sempre un’ottima soluzione per brunch domenicali, cenette veloci, gite fuori porta e ospiti last-minute. Facile da fare e ancor più facile da variare con ingredienti di stagione o a seconda di quel che c’è in dispensa. Ultimamente di cake alle zucchine ne è piena la blogsfera per cui mi frullava di provarlo già da un po’, e avevo anche un vasettone di yogurt bianco prossimo ad una brutta fine per cui ieri, in perfetto ritardo sulla tabella di marcia e con poche idee per cena, ho preparato questo cake morbidone e gustoso.

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Verso Sud

L’appuntamento periodico del giovedì sera con la degustazione in enoteca, ieri aveva un titolo generico “Verso Sud” ma un sottotitolo esplicativo degustazione alla cieca di alcuni vini da Campania e Umbria. Solitamente i vini che assaggiamo sono 3 o al massimo 4 e vengono serviti “alla cieca” appunto, ovvero coperti in modo da non poterli individuare prima dell’assaggio. Questo serve non tanto per poi indovinare il vino (siamo sommelier, mica fattucchiere ndr) ma soprattutto per non farsi condizionare nell’assaggio da elementi quali nome del vino, o dell’azienda, o annata o grado alcolico, ecc, in modo da non avere aspettative nè condizionamenti di alcun tipo, procedendo alla degustazione nella maniera più tecnica e obiettiva possibile. Riflettevo sul fatto -anomalo direi- che specie quando siamo in pochi (ieri sera grandi defezioni per cui eravamo in 5 me compresa) sembriamo un vero team al lavoro, una squadra di specialisti che riprende i libri in mano per esser certa di non aver detto neanche una sola scemata, una banda di appassionati anche un po’ fissatelli ma davvero simpatici, che poi alla fine i vini me li indovinano pure qualche volta, per deduzione però, non per divinazione… :-)

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Mare Nostrum

A Torino, si sa, manca solo il mare. Eppure ci sono posticini come questo ristorante dove il mare sembra essere appena là fuori, come se la cucina affacciasse su un porticciolo mediterraneo, e da lì si pescassero freschezza e tradizione a piene mani, e reti di pesci di ogni specie, ognuna col suo sapore preciso, salmastro, delicato, pulito, e originale. Le sale hanno un chè di spartano, di barcaiolo, ciononostante si respira un’atmosfera storica, a metà tra il salotto siciliano e quello torinese, di quella storia che trasuda dai muri e dagli arredi, ce l’hai davanti agli occhi ma non la noti, perchè respiri il chiacchierìo dagli altri tavoli, la campanella che suona dalla cucina, e il vociare del personale allegro e alla mano, informale ma preciso, proprio come lo stile dello chef. Continue Reading »

Paris-Brest

Quando ho compiuto tre anni mi si è stampata in testa una torta spettacolare, direi che era una Saint-Honorè alle fragole, che per me di anno in anno è diventata il mito da inseguire, “la” torta del mio compleanno, e che nonostante anni di richieste in pasticceria e ricerche di ricette non sono mai riuscita a duplicare. Sarà una mera idealizzazione, o sarà che da piccola ero un po’ allergica alle fragole, che perciò mi erano proibite, o sarà che con ogni probabilità quella sarà stata la prima volta che assaggiavo la panna con le fragole, sta di fatto che quella torta io me la ricordo ancora, roba da mettersi di tanto in tanto a sfogliare l’album di famiglia, insomma cose che manco le madeleinettes…  Quest’anno, visto la mia recente e positiva esperienza con i bignè, e la mia predilezione per la pasta choux ho voluto provare il Paris-Brest con crema chantilly e fragole. Già, perchè oggi è proprio il mio compleanno! però le trentasei candeline me le sono risparmiate eh… :-) Continue Reading »

Uvetta botanica

Giorni fa avevo letto questo post di Comidademama che faceva riferimento a quest’altro di Liquirizia e che ho trovato molto interessanti, per la tematica attualissima del recupero delle antiche varietà arboree, tema che poi è strettamente legato in viticoltura alla valorizzazione dei vitigni autoctoni. Ecco, non so se il mio post varrà come partecipazione al Meme dei frutti dimenticati in sè e per sè, perchè in pratica va un po’ “fuori tema”, ma il fatto di avere nell’orto di papy una pianta di azzeruolo a disposizione mi ha fatto partire domenica in missione botanica e mi ha convinta a documentarne la fioritura e se possibile, a seguirne fotograficamente lo sviluppo floreale e poi fruttifero, da adesso fino a quest’autunno. E siccome pare che la fioritura sarà abbondante e gli azzeruoli sono buonissimi, speriamo di averne proprio tanti, così da poter farne qualche vasetto di marmellata, che gode di fama sublime. Ora come ora posso dire a Liquirizia che i fiori sono appena in boccio (un po’ in ritardo rispetto ai meli e forse anche rispetto alla normalità, visto che le temperature in zona sono ancora al di sotto della media stagionale), sono molto profumati, e profumano di mandorla, anzi per la precisione direi che profumano di seme di mela (la mandorlina bianca che è dentro al seme di mela). Ci aggiorniamo tra un paio di settimane, a fioritura completata.

Questi sono altri 3 o 4 scatti che ho fatto in giro…

azzeruolo

Fiori di borragine…

…Le cui foglie sempre domenica sono finite -insieme a qualche foglia di salvia- in una pastella di farina di riso, sale e acqua gassata, e poi in padella in olio extra vergine bollente. Niente foto però… non si è fatto in tempo :-)

Fiore di vite

Tra maggio e giugno fioriscono le piante di vite da tavola e di vite da vino, piccoli grappolini di fiori bianchi, che col procedere della stagione faranno meravigliosi cambiamenti fino alla vendemmia :-)

Erbette per la Mamma

 

Quest’anno per la festa della mamma volevo cambiare dalla solita pianta fiorita e dalla solita torta fatta in casa, e visto che mamy non aveva ancora provveduto, le ho preparato alcune vaschette da balcone con vari tipi di erbe e piante aromatiche. Non ho voluto esagerare ma davvero non c’è che l’imbarazzo della scelta e al negozietto dove ho preso le piantine da trapiantare, con il terriccio, i vasi e tutto il necessario, ho dovuto davvero trattenermi dal provare tutto quel che c’era, dalla limonaria al peperoncino, dalla maggiorana alla salvia, mi sono limitata alle cose basilari, prezzemolo, basilico, menta, timo e rosmarino, ripromettendomi però di fare un salto di tanto in tanto a prendere qualcosa di nuovo anche per me. Ora mamy ha un sacco di profumatissime piantine nuove da accudire e far crescere. Auguri Mamma!!!

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